Ju Jitsu



Cenni Storici sulla Storia del Ju Jitsu

Il Ju Jitsu o Ju Jutsu significa “arte della cedevolezza e della flessibilità”: Ju = dolce, flessibile, morbido, cedevole; Jitsu = a

Il Ju Jitsu è un’arte marziale giapponese basata su principi filosofici e culturali consolidati nel tempo, in cui ciò che conta è sfruttare la forza dell’avversario: “Hey Yo Shin Kore Do” – il morbido vince sul duro. Più forte si colpisce, maggiore sarà la forza che si ritorcerà contro.

È un’arte marziale completa: il principio che lo contraddistingue è la cedevolezza. Si tratta di mettere fuori combattimento l’avversario con ogni mezzo e con il minor dispendio di energie. Il concetto fondamentale è che non ci dovrebbe essere nulla contro cui combattere; un bravo jutsuka deve essere sfuggente, come l’acqua che scivola tra le dita di chi cerca di trattenerla.

Il Ju Jitsu è sopravvissuto nei secoli grazie alla sua capacità di adattarsi ai mutamenti storici e sociali, di superare i confini del proprio territorio e di adeguarsi con coraggio e umiltà ai cambiamenti evolutivi. Questo non significa dimenticare la tradizione, ma riconoscere che questa nobile arte si è trasformata adattandosi alle circostanze storico-sociali, educative, ideologiche e filosofiche delle diverse realtà locali, occidentali e non.

Durante il periodo Edo (o Tokugawa, 1603-1868), la famiglia Tokugawa detenne il massimo potere politico e militare. I samurai non combattevano più in guerra, ma continuavano ad allenarsi nelle arti marziali, aprendo numerose scuole in tutto il Giappone. Affinavano tecniche sia a mani nude sia con le armi, come disciplina tra le caste.

Con la modernizzazione del Giappone e la fine dell’era dei samurai (Restauro Meiji, 1868), l’uso del Ju Jitsu subì un declino. In questo periodo, il maestro Jigoro Kano codificò alcune tecniche di Ju Jitsu, eliminando quelle più pericolose, dando vita al Judo:

  • Atemi-waza: colpi
  • Nage-waza: proiezioni
  • Kansetsu-waza: leve articolari
  • Shime-waza: soffocamenti
  • Ne waza: lotta a terra

Negli ultimi trent’anni, il Ju Jitsu è diventato una delle discipline marziali più praticate, portando alla nascita di nuove scuole, stili e associazioni. Considerato la madre di tutte le arti marziali giapponesi, il Ju Jitsu è anche una filosofia di vita: corpo, mente e spirito vanno allenati costantemente.

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Perché praticare Ju Jitsu

Praticare Ju Jitsu o Ju Jutsu – a seconda della scuola e dello stile – è un’esperienza completa che unisce difesa personale, benessere fisico e crescita mentale.
Come il Judo, ha radici profonde nella tradizione giapponese e si fonda sull’uso della tecnica più che della forza. È una disciplina dinamica, che stimola il corpo in modo funzionale e armonico.

Il Ju Jitsu insegna a difendersi da un’aggressione sfruttando la forza dell’avversario contro di lui, attraverso leve, proiezioni, immobilizzazioni, tecniche di controllo e soffocamenti.
È adatto a tutte le età – bambini, adulti e anche anziani – ed è ideale per chi desidera un approccio alla difesa personale efficace ma non aggressivo, basato su tecnica, precisione e tempismo, senza ricorrere alla forza bruta.

Dal punto di vista fisico, è un allenamento completo che migliora:

  • forza
  • resistenza
  • equilibrio
  • coordinazione
  • flessibilità

Dal punto di vista mentale, richiede concentrazione, calma e lucidità, anche sotto pressione. Aiuta a sviluppare disciplina, autocontrollo e umiltà, favorendo un progresso costante e personalizzato: ognuno cresce secondo i propri ritmi.

I valori fondamentali del Ju Jitsu sono:

  • rispetto per sé stessi e per gli altri
  • non-violenza (uso della tecnica solo quando necessario)
  • padronanza del corpo e della mente
  • crescita continua

CINTURE NERE E TECNICI JU JITSU KOBUSHI – AICS

COGNOME E NOMEQUALIFICA GRADO E TITOLO
SPADARO PIETROMAESTRO 10° DAN HANSHI SHODAI SOKE
ARDAGNA LIDIAMAESTRO 7° DAN KYOSHI
PILARA ROBERTOMAESTRO 5° DAN RENSHI
CARAGNANO GIUSEPPEMAESTRO 5° DAN RENSHI
MUNDULA GIOVANNIISTRUTTORE 5° DAN RENSHI
PALERMO ANDREAISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
PILARA MARCOISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
DICANDIA FRANCESCAISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
SANACORI ANTONINOISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
GELSOMINO RUGGEROISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
BOSSIO CRISTINAISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
DI DIA MARIOISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
CAPPELLO FRANCESCAISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
GIAMMALVA MARIAISTRUTTORE 3° DAN SENPAI
CRUCIATA CLAUDIOALLENATORE 2° DAN SENPAI
SIMNITA ERNST HENDRIKALLENATORE 2° DAN SENPAI
FONTANA GIUSEPPEALLENATORE 2° DAN SENPAI
GALIFI BENEDETTOALLENATORE 2° DAN
MESSINA PIETROASP. ALLENATORE 2° DAN SENPAI
GIAMMALVA MONICA2° DAN
PUMA ANTONINOALLENATORE 1° DAN SENPAI
CURATOLO GIUSEPPEASP. ALLENATORE 1° DAN SENPAI
GIACALONE DOMENICO1° DAN BORDATA
TIBAUDO FRANCESCO1° DAN BORDATA
PAPPA VALERIO1° DAN KAMIZA
BELLACOMO LUCA1° DAN KAMIZA
GENOVESE LEANDRA1° DAN KAMIZA
FERLITO VITO1° DAN KAMIZA
FERRO GIUSEPPE1° DAN KAMIZA
CARDO VANESSA1° DAN NERA
MANGIARACINA ALESSANDROCINTURA NERA
MINEO VINCENZOCINTURA NERA
SANSICA MAURIZIOCINTURA NERA
RALLO MANUELACINTURA NERA
DI GIOVANNI CRISTIANCINTURA NERA
CARAGNANO MANUELCINTURA NERA
AGUANNO BENEDETTOCINTURA NERA
PALISI GAIACINTURA NERA
FUNDARO’ MARIANOCINTURA NERA
PIACENTINO PIETROCINTURA NERA
D’ANNA EMANUELECINTURA NERA

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